A spasso per la Francia, Borgogna

Un weekend a Digione

immagine di copertina

Ogni meta richiede un perché, un movente di una qualsivoglia natura. Almeno i miei di viaggi iniziano sempre così. Stavolta il movente per questo weekend a Digione era un ricordo, davvero molto sbiadito, di me poco più che bambina in viaggio con i miei verso Parigi in macchina. Lungo la lunghissima strada che ci separava dalla meta, facemmo una tappa intermedia in un posto di cui conservo solo un’immagine offuscata dal tempo, ma non abbastanza per non farmi dire che era un luogo suggestivo e antico. Quel luogo era Digione e quel ricordo, dopo tanto tempo, mi ha spinto a tornare lì, perché voleva essere sostituito da fulgide istantanee che durassero per altrettanti anni.

Città dal patrimonio unico

Capitale del Ducato di Borgogna dall’ XI al XV secolo, Digione visse in quei secoli il suo periodo d’oro che la vide trasformarsi in uno dei maggiori centri dell’arte europea. Successivamente, nel XIX secolo, la città si distinse per il suo sviluppo industriale.

Oggi, questo passato rimane presente attraverso una grande varietà di stili architettonici e un patrimonio culturale così ricco e unico da essere annoverato come Patrimonio mondiale UNESCO.

Quindi che disponiate di 2 ore, 1 giorno o un weekend, vi consiglio di non lasciarvi scappare la scoperta di così tanta bellezza.

Place Francois Rude
Piazza François Rude

Come arrivare dall’Italia

In treno: puoi raggiungere Digione in treno come ho fatto io partendo da Milano. Frecciarossa 1000 Milano-Lione e poi Lione-Digione con regionale francese (4h30 + 2h)

In aereo: ti consiglio gli aeroporti di Lione o Zurigo per poi proseguire in treno fino a Digione.

In auto: si tratta un viaggio di circa 6 ore abbondanti, ipotizzando di partire da Milano, passando per la Valle d’Aosta, il traforo del Monte Bianco, salendo poi verso nord sulla A40 e A39.

Scoprire il centro storico

Il miglior modo per visitare il centro storico senza perdersi nulla è quello di munirsi della guida messa a disposizione dall’Ufficio del Turismo di Digione che troverete appena usciti dalla stazione, sulla vostra destra. La guida costa 4 euro ed è disponibile in diverse lingue.

L’itinerario proposto si chiama “Percorso della Civetta” e si snoda in 22 tappe imperdibili segnalate anche da triangoli in bronzo disposti lungo le strade e i marciapiedi. Dovete sapere che la civetta è il portafortuna della città e se siete scaramantici, vi consiglio di iniziare il vostro giro proprio da lei per accarezzarla con la mano sinistra (quella del cuore) come fanno da generazioni migliaia di passanti e turisti. E’ in pietra scolpita e la troverete in rue de la Chouette, quasi di fronte al civico 24, in un angolo esterno della chiesa di Notre-Dame.

Salire sulla Torre Philippe Le Bon

E’ sicuramente l’esperienza da non perdere, salire i 316 gradini di questa torre per gustarsi una vista a 360 gradi della città dall’alto. Edificata accanto al palazzo ducale alla metà del XV secolo per volere del duca Philippe Le Bon, la torre simboleggia il prestigio e il potere dei Duchi di Borgogna. La torre si visita solo previa prenotazione da effettuare sul sito dell’ufficio del turismo o recandosi personalmente in una delle due sedi dello stesso. In alcune date è possibile prenotare una serata aperitivo sulla torre!

Ammirare il Palazzo dei Duchi e degli Stati di Borgogna

Il Palazzo dei Duchi e degli Stati di Borgogna è un forte simbolo della storia della Borgogna, grazie alle sue dimensioni, alla sua presenza e alla sua imponente architettura.

Costruito nel XIV secolo dal famoso duca Filippo l’Ardito, l’edificio si è evoluto nel corso degli anni grazie alle modifiche apportate dai vari Duchi fino ad arrivare al 1685, anno in cui Jules Hardoin-Mansart, architetto del re di Francia, fu incaricato di ridefinire l’edificio nel suo complesso. Egli lo incentrò su un cortile principale circondato da una piazza reale (Place de la Libération, oggi considerata una delle piazze più belle di Francia) e lo incorniciò con le Corti di Flora e di Bar. Fu lui a conferire all’edificio e alla piazza l’aspetto attuale.

Classificato come monumento storico dal 1862, il palazzo ospita oggi il municipio, l’archivio comunale, l’ufficio turistico e il Museo delle Belle Arti. Quest’ultimo, ad entrata gratuita, merita senz’altro una visita approfondita. Potrete ammirare ben 6 secoli di pittura europea dal Rinascimento all’epoca moderna, e il fiore all’occhiello del museo, i sepolcri tardo-medievali dei duchi Giovanni Senza Paura e Filippo l’Ardito.

Visitare i musei di Digione

Non avrei mai pensato che una cittadina così modesta per dimensioni, potesse contenere così tanta storia e cultura, da ammirare passeggiando per il centro storico ma anche visitando i suoi 7 musei, di cui ben 5 completamente gratuiti! Personalmente ho visitato i primi 4 della lista e li ho trovati tutti molto interessanti.

Musée des Beaux Arts: vedi sopra. Gratuito.

Musée de la vie bourguignonne: all’interno di un convento del XVII secolo, viene illustrata con oggetti, abiti d’epoca e ricostruzioni di botteghe, la vita che si conduceva nei secoli passati nei villaggi e cittadine della Borgogna. Gratuito.

Musée Rude: situato all’interno della chiesa di Saint-Etienne, esso ospita i calchi di opere monumentali dello scultore François Rude, originario di Digione. Gratuito.

Le Consortium: museo di arte contemporanea in un edificio di 4000 m2 appositamente progettato dall’architetto giapponese Shigeru Ban. Entrata gratuita il venerdì dopo le 17.

Musée Magnin: antica dimora dei collezionisti d’arte Jeanne e Maurice Magnin in cui è allestita la mostra permanente della loro collezione.

E poi ancora il Museo dell’arte sacra e il museo archeologico.

Scovare gli hôtel particulier

Nel 1477, alla morte di Carlo il temerario, Luigi XI annette la Borgogna ai territori della corona di Francia. Digione diviene sede dell’Assemblea degli Stati e delle Corti Sovrane (Camera dei Conti, Parlamento e Camera del Tesoro). Questa concentrazione di poteri è alla base della vocazione residenziale della città. E’ così che dal 16 al 18 secolo, l’edificazione di hôtel particulier modifica il paesaggio urbano in modo sensibile.

Ma cos’è esattamente un hôtel particulier? Si tratta della residenza cittadina di un personaggio importante (il più delle volte di un ufficiale delle Corti Sovrane). Un luogo di ostentazione sociale e architettonica, che si distingue già visivamente dal resto del caseggiato per le dimensioni e i materiali utilizzati. A Digione sono stati preservati un centinaio di questi hôtel sparsi nel centro storico. Potrete ammirarne le facciate, ricche di decorazioni scolpite e i cortili, molti dei quali ad accesso libero. Questi di seguito consiglio di non perderveli:

  • Hôtel de Vogué (8, rue de la Chouette)
  • Hôtel Chambellan (34, rue des Forges)
  • Hôtel Lantin (4, rue des Bons-Enfants)
  • Hôtel Legouz de Gerland (21, rue Vauban)

Per una lista esaustiva degli hôtel, vi rimando alla guida gratuita che potete trovare presso l’Ufficio del Turismo.

Assaggiare le specialità alla Cité Internationale de la gastronomie

Questo nuovo polo che sorge appena fuori il centro storico (rue de l’Hôpital, 2), è un vero tempio dedicato all’arte della cucina.

Attraverso una serie di mostre interattive (alcune permanenti, altre temporanee) tutti i vostri sensi saranno chiamati in gioco per scoprire ed imparare i segreti dell’arte culinaria francese e la sua lunga storia.

Grazie alla presenza di botteghe a tema ed un’enorme enoteca potrete poi passare dalla teoria alla pratica. Ma quali sono le specialità da non farsi scappare in un weekend a Digione? Ecco qui un piccolo vademecum.

Il Kir: il mio aperitivo preferito è nato qui. E’ composto da 1/3 di “Crème de Cassis”, liquore di ribes nero con 2/3 di vino bianconormalmente “Bourgogne Aligoté”.

La Mostarda di Digione: la senape più celebre è quella di Digione dove è nato il suo procedimento di lavorazione in seguito esportato nel resto del mondo.

Il pan di zenzero: fu Marguerite de Flandres, moglie del duca Philippe le Hardi, a introdurre il pan di zenzero (originariamente cinese) in Borgogna nel XIV secolo. Alla fine del XVIII secolo, Barnabé Boittier, figlio di un fabbricante di pan di zenzero sviluppò la ricetta e fece prosperare l’attività di famiglia.

Il Boeuf bourguignon: il manzo alla borgogna è un piatto di origine contadina in quanto la lunga cottura nella marinatura al vino rosso di Borgogna, permetteva di rendere teneri anche tagli pochi nobili.

Le lumache selvatiche della Borgogna: cucinate con burro aromatizzato all’aglio e prezzemolo.

I vini della Borgogna: ci troviamo in una delle regioni vinicole più prestigiose di Francia.

Dove mangiare

In questo mio soggiorno a Digione, oltre alla Cité internationale de la gastronomie, ho testato e posso consigliarvi un paio di ristoranti.

Il primo è la Brasserie des Beaux-Arts, per la sua posizione unica. Si trova infatti in uno dei cortili del Palazzo dei Duchi. Nelle giornate calde potrete mangiare nei tavolini all’aperto circondati da una scenografia d’eccezione. All’interno sarete accolti in una sala in stile contemporaneo. La Brasserie via aspetta per coccolarvi dalla colazione alla cena. La formule du jour (menu del giorno) vi permette di gustare piatti raffinati ad un prezzo più che onesto.

Il secondo è di tutt’altro genere. Les Délices Bleus si trova accanto all’hotel in cui ho alloggiato, al 49 di rue des Godrans. Ambiente super familiare (che a me piace tanto), e cucina casalinga realizzata con prodotti locali. Solo al termine della cena, quando ho chiesto un bigliettino per ricordarmi del posto, ho scoperto che si tratta di un ristorante solidale e inclusivo che forma e assume giovani adulti affetti da autismo. Un motivo in più per andarci!

Dove alloggiare

Durante questa esperienza a Digione organizzata in collaborazione con @destinationdijon, ho potuto scoprire e godere di un alloggio moderno, super confortevole e in pienissimo centro. CityLoft (rue des Godrans, 96) è una residenza tre stelle che abbina i servizi di un hotel all’indipendenza e al comfort di mini appartamenti dal design moderno e curati in ogni dettaglio. Io ho alloggiato nello studio Deluxe, spaziosissimo, elegante, con angolo cucina, angolo caffè, e una vista davvero spettacolare! Comodissimo anche da raggiungere a piedi per chi arriva in treno come me.

Alla fine quel ricordo sbiadito d’infanzia non mentiva. Digione si è rivelata una città interessantissima e mi ha fatto vivere un weekend intenso, ricco di tante scoperte! Un ringraziamento speciale per l’accoglienza a @destinationdijon, @cityloftdijon e @brasseriedesbeauxarts.

Fai scoprire la capitale della Borgogna a chi ama l’arte, l’architettura e la buona cucina condividendo questo articolo sui tuoi social 🙂

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