A spasso per la Francia, Costa Azzurra

Sulle orme di Picasso in Costa Azzurra.

La Provenza e la Costa Azzurra sono state fonte di ispirazione e tappe decisive nella vita e nel lavoro di molti artisti. Tra i tanti anche Picasso restò completamente ammaliato dall’impareggiabile bellezza di questa regione francese, conquistato dall’intensità della sua luce e dei suoi colori. Quest’anno, il cinquantenario della morte dell’artista, avvenuta a Mougins nel 1973, è stato l’occasione per tornare in luoghi che già conoscevo per scoprirli da una nuova prospettiva, quella lasciata dal passaggio di Picasso. Un itinerario fuori dai luoghi comuni, cucito dal fil rouge della vita di Picasso in Costa Azzurra, inseguendo le sue orme nei luoghi che lo hanno visto protagonista come uomo e come artista.

Cannes

Ho scelto come base per i miei spostamenti la città di Cannes in quanto ben collegata con mezzi di trasporto pubblici a tutte le tappe dell’itinerario. Dall’Italia Cannes è raggiungibile con treno regionale da Ventimiglia (1h30). In alternativa, l’aeroporto più vicino è quello di Nizza.

Picasso visse anche a Cannes, alla fine degli anni 50′. La sua casa, la sontuosa Villa Californie (oggi proprietà privata), leggermente in collina nel quartiere di Costebelle, godeva di una vista sul mare unica, tanto che quando tale vista venne meno (a causa di nuove costruzioni che la ostruivano), l’artista decise di trasferirsi.

Per la vostra visita alla città di Cannes (al di fuori di questo itinerario) vi consiglio di consultare il sito dell’ente del turismo.

Mougins

Ma è nell’incantevole borgo medievale di Mougins che l’avventura di Picasso in Costa Azzurra ebbe inizio e dopo quasi trent’anni si concluse. Picasso scopre infatti Mougins e se ne innamora alla fine degli anni 30′, durante uno dei suoi soggiorni estivi in Costa Azzurra con gli amici artisti Paul Eluard, Jean Cocteau, Man Ray.

L’hotel Vaste Horizon

Tra il 1936 e il 1938 Picasso soggiornò a più riprese all’hotel “Vaste Horizon”. Si narra che una mattina, il proprietario dell’albergo scoprì un’intera parete della stanza di Picasso ricoperta di disegni. Purtroppo però ne fece cancellare ogni traccia. Oggi quell’hotel è diventato il ristorante “Da Laura” ma la stanza in cui soggiornò l’artista esiste ancora e quest’anno, in occasione del cinquantenario della sua morte, è stata aperta al pubblico e si può visitare! (fino a fine ottobre 2023, prenotandosi all’ente del turismo situato all’ingresso del borgo).

La casa di Picasso

Picasso era così affezionato a Mougins che, nel 1961, vi acquistò con la sua ultima moglie, Jacqueline Roque, la proprietà Mas Notre-Dame-de-Vie. In questa dimora immersa nel cuore della campagna di Mougins, da lui stesso soprannominata “la tana del Minotauro”, il celebre pittore e scultore si rinchiuse, quasi in solitudine, e creò circa 300 opere fino alla sua morte, avvenuta nel 1973 all’età di 91 anni. L’ultima dimora di Picasso oggi non è visitabile in quanto appartiene ad un uomo d’affari neo zelandese che l’ha acquistata per 20 milioni di euro. Però è possibile scorgerla dalla vicina cappella Notre-Dame de Vie.

Mas Notre-Dame de Vie

La cappella Notre-Dame de Vie

La Cappella Notre-Dame de Vie, edificata nel XII secolo e circondata da cipressi plurisecolari merita sicuramente una visita. L’atmosfera di questo luogo sedusse non solo Picasso ma altri personaggi illustri che la visitarono come Churchill e Chaplin. Oggi la cappella ospita lo spazio espositivo “Il Tesoro di Notre-Dame de Vie” che ne ripercorre la storia singolare. Inoltre ai piani superiori è allestita una raccolta di fotografie di Picasso scattate a Notre-Dame-de-Vie dall’amico e rinomato fotografo Lucien Clergue.

(credits: Tripadvisor)

Le mostre

Gli anni trascorsi a Mougins furono per l’artista un periodo prolifico e sperimentale, durante il quale egli esplorò l’uso di nuovi materiali e nuove tecniche come la litografia. La litografia è un metodo di stampa che consiste nel disegnare direttamente su una lastra di calcare o di metallo e nell’utilizzare l’inchiostro per trasferire l’immagine sulla carta. Le incisioni realizzate da Picasso sono oggi esposte nel nuovo Centro d’Arte di Mougins, insieme a quelle dello scultore Aldo Crommelynck nella mostra “La via del rame” visitabile fino al 7 gennaio 2024. Il Centro d’Arte di Mougins è uno spazio espositivo dedicato alla promozione dell’arte moderna e contemporanea in tutte le sue forme e l’entrata è gratuita!

Gli altri luoghi che il borgo ha voluto dedicare a Picasso in questo anno di celebrazioni sono:

  • L’antico lavatoio: mostra fotografica “Pablo Picasso in Costa Azzurra” di André Villers
  • L’antico forno: 40 scatti di Henri Traverso che ritraggono Picasso durante i suoi anni in Costa Azzurra e il documentario “Picasso a Mougins”

Queste due mostre sono gratuite e termineranno a fine ottobre 2023.

Uno scrigno d’arte e cultura

Arroccato sulla sua collina incastonata tra mare e montagna, Mougins dispiega il suo fascino attraverso piazze e stradine che si snodano a chiocciola attorno al campanile della chiesa Saint-Jaques le Majeur. Il borgo è una sorpresa continua. La prima la si incontra all’entrata: una scultura a grandezza d’uomo che ritrae il volto di Picasso (di Gabriel Sterk), e subito dietro un panorama mozzafiato dell’entroterra (Place des Patriotes).

Il volto di Picasso è solo la prima di una serie di opere monumentali che incontrerete disseminate per le vie del borgo. Ogni anno vengono esposte quelle di un artista differente. Poi le gallerie d’arte, le fontane e il primo museo d’Europa dedicato ad artiste donne (apertura estate 2024). Avreste potuto mai credere che un posto così piccolo potesse racchiudere così tanta arte e cultura?

Capitale della gastronomia

E non finisce qui. Andando a Mougins per la seconda volta ho scoperto che il borgo vanta anche un primato gastronomico. Da molti anni infatti, la storia di Mougins è strettamente legata a quella della gastronomia francese e persino internazionale. All’inizio degli anni ’70 lo chef Roger Vergé inventa a Mougins “la cucina del sole” contribuendo alla sviluppo della gastronomia francese nel mondo. I suoi ristoranti (l’Amandier ancora esistente) conquistano ben 3 stelle Michelin.

(credits: L’Amandier)

Poi è la volta di André Surmain, chef del ristorante più famoso di New York, si innamora di Mougins e ci apre ben 2 ristoranti. Per farla breve, nel 1992 Mougins aveva 7 stelle nella Guida Michelin ed era il borgo più stellato di Francia! Ancora oggi, una cinquantina di ristoranti di cucina locale, bistrot e gourmet contribuiscono alla reputazione gastronomica di Mougins, sia in Francia che all’estero.

Il caso (lo ammetto l’ho scelto a naso) mi ha portato a gustare un’orata davvero squisita e dal condimento originale al Resto des Arts. La cucina qui è fusion mediterranea-asiatica realizzata con prodotti freschi, stagionali e locali (primizie dei dintorni, limoni di Mentone, olive di Nizza, birra del Mercantour…). Il menu cambia ogni due o tre mesi! L’arredamento è moderno ma raffinato. I tavolini all’aperto invitano a rilassarsi e a godere del fascino del borgo. La guida Gault & Millau classifica il ristorante come uno dei migliori della Costa Azzurra. Che fiuto che ho avuto però!!

Dalla stazione di Cannes potete raggiungere Mougins con il bus 660 scendendo alla fermata Val de Mougins e percorrendo poi a piedi un breve tratto in leggera salita di boulevard Clement Rebuffel.

Antibes

Prima di decidere di trasferirsi in maniera stabile in Costa Azzurra, Picasso ne era comunque un assiduo frequentatore insieme ai suoi amici dell’epoca già citati. Tra i luoghi più amati vi era, oltre a Mougins, la spiaggia La Garoupe di Cap d’Antibes, i jazz club di Juan-les-Pins e le gallerie del quartiere Safranier di Antibes.

Non è quindi un caso che nel 1946 Dor de la Souchère, direttore del Castello Grimaldi (appena acquisito dalla città di Antibes con il progetto di farne un museo), proponga a Picasso di utilizzare una parte dell’edificio come atelier.

Picasso, entusiasta, lavorò al castello per 2 mesi, producendo un gran numero di disegni e dipinti. Al termine del suo soggiorno, lasciò alla città di Antibes 23 dipinti e 44 disegni. Il 27 dicembre 1966, il Castello Grimaldi diventa ufficialmente il Museo Picasso, il primo museo dedicato all’artista. Oggi il Museo Picasso di Antibes è una tappa obbligata per gli amanti dell’arte, che possono ammirare le opere dell’artista in un ambiente magnifico insieme a quelle di altri artisti che hanno lavorato nella regione, come Nicolas de Staël e Hans Hartung.

Per la tua visita ad Antibes ti consiglio il sito dell’ente del turismo. Da Cannes puoi raggiungere Antibes con treno regionale (10 min.)

Vallauris

Dopo il soggiorno ad Antibes, prima di trasferirsi a Cannes e poi a Mougins, Picasso si stabilisce a Vallauris dal 1948 al 1955 dove vive con la scrittrice Françoise Gilot e i loro due figli, Claude e Paloma. Vallauris è la capitale della ceramica in Riviera. Qui Picasso scopre quest’antica arte e affascinato inizia a sperimentarla nell’atelier di due artigiani locali Suzanne et Georges Ramié.

L’Atelier Madoura dei coniugi Ramié dove non solo Picasso ma anche altri artisti come Chagall e Matisse appresero l’arte della ceramica è purtroppo attualmente chiuso per ristrutturazione. Ma è comunque possibile vederlo esternamente (Av. Jean Gerbino 13). Tra il 1947 e il 1971 Pablo Picasso produsse una serie di ceramiche, stimata tra i tremilacinquecento e i quattromila pezzi unici, tutte realizzate a
Vallauris.

(A. Madoura- Picasso e S. Ramié)

Il Castello Museo

Al centro del borgo troneggia il Castello Museo, un antico priorato che oggi ospita il Museo Magnelli, il Museo della ceramica e il Museo Nazionale Picasso “La Guerra e la Pace”. Il corpo centrale del castello ospita collezioni di ceramiche moderne e contemporanee e opere del pittore fiorentino Alberto Magnelli. Dal 2022, uno spazio è dedicato alla presentazione di ceramiche uniche realizzate da Picasso.

La monumentale composizione di Picasso “La Guerra e la Pace” si inserisce nelle volte dell’antica cappella romanica del castello, che nel 1956 è stata dichiarata Museo Nazionale, il primo al di fuori della capitale. Nel 1950, in piena guerra di Corea, Picasso, iscritto al Partito Comunista Francese e militante del Movimento per la Pace decise di realizzare un’opera monumentale che testimoniasse il suo impegno politico. Fu nel 1951, durante un banchetto organizzato in onore del suo 70° compleanno dai ceramisti di Vallauris nella navata della piccola cappella del castello, che Picasso espresse il desiderio di decorarne le volte. Il suo sogno era quello di trasformare il vecchio santuario abbandonato in una sorta di “Tempio della Pace”.

L’uomo con la pecora

L’altro lascito di Picasso alla città di Vallauris si trova in piazza Paul Isnard, a pochi metri dal Castello Museo. Si tratta della scultura “L’uomo con la pecora”, realizzata nel 1943 e donata alla città nel 1949 per ringraziare la popolazione della sua calorosa accoglienza. E’ la prima scultura di Picasso a essere installata in un luogo pubblico.

Sala Arias Picasso A.V.E.C.

Oggi ospitata nell’ex salone da parrucchiere di Eugenio Arias, amico di Picasso, l’associazione dei ceramisti di Vallauris organizza regolarmente mostre a tema che mettono in luce la diversità e l’esperienza di artisti e artigiani locali. È inoltre possibile ammirare le linoleografie realizzate in quegli anni da Picasso. Eh si perché il maestro spagnolo si cimentò anche con questa nuova tecnica, con la quale produsse i manifesti per le corride e le mostre di ceramica della città.

Città di artigianato artistico

Premiata con il marchio di “Ville et Métiers d’art” (città e artigiani dell’arte) per la sua tradizione ceramica internazionalmente riconosciuta, Vallauris vi stupirà per la ricchezza e la varietà delle proposte artigianali artistiche. Vi basterà passeggiare in avenue Clemenceau, dove troverete un susseguirsi di atelier e gallerie d’arte che spaziano dalla pittura, alla scultura, alla ceramica. Non abbiate timore di entrare a curiosare, gli artigiani e gli artisti sono lieti di accogliere i turisti e spiegare le loro opere e la loro passione.

Meritano anche una visita il museo della Terracotta e la Cooperativa Nérolium dove troverete prodotti tipici del territorio in particolare tutti i prodotti realizzati con il Bigaradier di Vallauris (il Bigaradier è uno dei pochi alberi in cui tutte le parti possono essere sfruttate e le cui proprietà sono utilizzate per un’ampia gamma di applicazioni, dalla cosmetica all’ alimentazione).

Dalla stazione di Cannes potete raggiungere Vallauris con il bus n.9 scendendo alla fermata Picasso.

Caro Pablo, dopo questo viaggio mi sembra di conoscerti meglio. Sei sorridente in ogni foto che ti ritrae, la tua lunga esistenza è stata traboccante di amore e di amicizia. Come traboccante è stata la tua arte, generosa e prolifica. E poi anche tu, sedotto senza scampo dai panorami francesi, li hai scelti come scenografia della tua vita e della tua morte.

Se questo articolo ti ha ispirato condividilo con chi ama nutrirsi di arte anche viaggiando 🙂

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